TEMA Relazione tra  città e adolescenza nella vita adulta. Tre  Attrici La donna rana, la donna scarpa, l’anima in pena, nate come un’immagine nella mia testa, in un montaggio tra realtà e astrazione.  Le attrici di diversa età e provenienza  interpretano anche ruoli maschili. Il  corpo è usato  come stato inconscio, sia del testo, che della città.  In questo spettacolo la donna non è un elemento tranquillizzante o risanatore. Al contrario la donna tocca tanti punti della condizione umana. Creando un’energia provocatoria e fisica.  Senza reticenze. 
I TESTI  sono in Italiano e in slang Romano. Sotto forma di monologhi, dialoghi, poesie. Si alternano come in un cd musicale; ritmi comici popolari, momenti struggenti, commoventi, passaggi aggressivi,  onirici e surreali.  I personaggi raccontati  sono tutti invischiati in conflitti adolescenziali. Per adolescenza  intendo l’impulso, anche inconscio, di esprimersi senza memoria. Personaggi che ne sono consapevoli, che rimuovono, o che subiscono la loro condizione.  I protagonisti di Intrattenimento Violento, sono intrisi di vitalità, hanno bisogno di affermarsi, ma non vanno da nessuna parte. Finiscono, spariscono. Mi sono ispirata a Roma, a quello che percepisco della città. A Roma è tutto  esposto, tutto fuori, come in un teatro, ma allo stesso tempo non succede niente, è tutto fermo. Una visione reale, diretta, attraverso un linguaggio poetico. 
LA CITTA’ INTESA COME OGGETTO  I negozi, gli autobus, il cibo, si mischiano agli stati d’animo, alle giornate. L’abitudine ai luoghi, agli oggetti, il comportamento. La vita  si scontra con la materia. L’essere umano ne è condizionato.
INTRATTENERE… è il principio del cabaret e della televisione. Dove ci si rivolge direttamente al pubblico. Ho voluto ricreare la stessa cosa  in scena, ma in forma ossessiva. I personaggi sono costretti a guardare sempre il pubblico. Come una condanna. Sia nei momenti più aggressivi, o comici dello spettacolo, sia in quelli in cui esprimono le più intime fragilità.  In un montaggio scenico in continuo divenire, solo in apparenza  casuale. La Musica c’è dall’inizio alla fine dello spettacolo. Un ulteriore personaggio.   Una scelta che spazia tra  diversi generi. In ritmi che vanno dalla tecno minimal, a Lou Reed, al Jazz. Senza nessun riferimento descrittivo. Come in un film, esprime l’atmosfera interiore dei personaggi. 
MOJTO- scena La notte Trastevere  si riempie di un mare di bicchieri  di plastica per il mojto, che gli adolescenti a litri bevono fuori dai pub e poi buttano per terra. La mattina all’alba i bicchieri vengono tolti dagli spazzini. Ma ogni sera, senza tregua, la scena si ripete.  Anche il teatro si ripete tutte le sere, e tutte le sere si ricrea una tensione. Quei bicchieri sono diventati la mia scenografia, sotto le luci si sono trasformati in vetro,  sogno, evocazione.

TEATRO AMBRA JOVINELLI
28 novembre – 8 dicembre 2013
Via Guglielmo Pepe, 43 /47 Roma 00185
Spettacoli ore 21.00 – domenica ore 17.00 – lunedì riposo
Biglietti (compresa prevendita): da € 31,00 a € 17,00
Info 06 83082620 – 06 83082884