Un piccolo teatro, in una piccola città di provincia, nel pomeriggio dell’8 settembre 1943. Dall’inizio della guerra le compagnie di arte varia si arrangiano come possono, girando il paese tra mille difficoltà e con mezzi di trasporto improvvisati, alla disperata ricerca di un ingaggio e con la speranza che l’impresario locale non faccia scherzi, magari scappando con il magro incasso.
Questa la cornice in cui si dipana la trama della commedia musicale RISATE SOTTO LE BOMBE: siamo nel settembre del 1943 e una piccola compagnia di arte varia deve ad ogni costo ottenere un ingaggio in un grande teatro genovese. Si trova in un teatro di provincia a provare, il Teatro Nuovo di Salsomaggiore, ma la sera della generale c’è un allarme aereo: il pubblico scappa e la compagnia – le Sorelle Marinetti, il capocomico Altiero Fresconi, il refrenista Rollo, la soubrettina Velia Duchamp e alcuni musicisti – si rifugia nella sala del coro, sotto il palcoscenico e lì aspetta il cessato allarme. Nell’attesa, gli artisti decidono di provare ancora un po’ i numeri dello spettacolo. A complicare la situazione c’è la fame: gli artisti non mangiano da più di un giorno e le forze e l’entusiasmo sono in via di esaurimento.
I personaggi
RISATE SOTTO LE BOMBE è un affettuoso omaggio allo spettacolo di arte varia e alla rivista, i generi teatrali popolari che tanto piacevano agli Italiani negli anni Trenta e Quaranta. Un dato di fatto è che, anche nei momenti più difficili di quegli anni, i nostri connazionali riempivano sino all’ultimo strapuntino i teatri che ospitavano gli spettacoli dei più celebrati capocomici del tempo.
I protagonisti della nostra storia sono stati forgiati a somiglianza di artisti realmente esistiti. Le Sorelle Marinetti sono già da anni un trio ispirato all’esperienza umana e artistica del Trio Lescano. Altiero Fresconi, il capocomico interpretato da Gianni Fantoni, ricorda molto da vicino Rodolfo De Angelis, il celebre canzonettista napoletano, artista futurista e capocomico del Teatro della Sorpresa. La soubrette Velia Duchamp, interpretata da Francesca Nerozzi, deve molto del suo profilo umano e artistico alla grande Dina Galli, forse la più famosa attrice brillante milanese della prima metà del secolo scorso. Rollo, il refrenista, interpretato da Paolo Cauteruccio, strizza invece l’occhio a Nunzio Filogamo, che molti ricordano come presentatore radiotelevisivo, ma che negli anni dell’Eiar era celebrato anche come attore e cantante. E per finire Fred, l’aviatore, il cui ruolo è affidato al bravissimo Gabrio Gentilini, ha la simpatia e l’animo guascone di uno dei più noti cantanti del tempo, Odoardo Spadaro.
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Musica dal vivo in scena.
TEATRO AMBRA JOVINELLI
Lunedì 17 febbraio 2014
Via Guglielmo Pepe, 43 /47 Roma 00185
Spettacolo ore 21.00
Biglietti (compresa prevendita): da € 31,00 a € 17,00
Info 06 83082620 – 06 83082884